Dalla
Monument Valley in due ore arriviamo a Page, dopo aver fatto colazione nel Blu
Coffee Pot di Kayenta, frequentato da soli indiani. Prima di Page c’è una grossa
centrale elettrica a carbone che alimenta buona parte della riserva indiana
dell’Arizona e, subito dopo, i due canyon (Upper e Lower) dell’Antelope. Su
consiglio della Routard scegliamo l’Antelope Lower, perché ha meno visitatori.
L’ingresso, gestito dai navajo, costa 33$ a testa (25$ di guida +8 di
permesso). Quando arriviamo c’è una marea di gente e gran confusione. Le
persone già prenotate hanno un ritardo di oltre due ore per entrare all’interno
del canyon a causa brutto tempo. Per noi sembra non ci sia posto prima delle
17, forse troppo tardi per la luce. Le compagnie che gestiscono l’ingresso sono
due e dopo due ore di tira e molla tra una e l’altra, alle 15 riusciamo ad
entrare. Si cammina in fila indiana per un’ora dentro il canyon con pareti dal
color ocra, ma i colori cambiano a seconda dell’esposizione al sole, un vero
spettacolo. Molto, molto bello. Anche se il caldo sopportato durante l’attesa
ci ha veramente demolito.
Finita
questa piacevole fatica troviamo un angolo in mezzo alla natura per farci una
doccia, prima di concederci un caffè e una pizza da Pizza Hat.
Anche
questo villaggio di Page, fondato dai mormoni una cinquantina di anni fa, non
offre molto, se non centri commerciali, catene di alberghi e molti locali per
mangiare. Non c’è nessun posto dove si possa fare una passeggiata. Tutt’intorno
si respira ancora l’aria della colonizzazione e della conquista.
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