mercoledì 26 luglio 2017

La sorpresa dell’Antelope Canyon

Dalla Monument Valley in due ore arriviamo a Page, dopo aver fatto colazione nel Blu Coffee Pot di Kayenta, frequentato da soli indiani. Prima di Page c’è una grossa centrale elettrica a carbone che alimenta buona parte della riserva indiana dell’Arizona e, subito dopo, i due canyon (Upper e Lower) dell’Antelope. Su consiglio della Routard scegliamo l’Antelope Lower, perché ha meno visitatori. L’ingresso, gestito dai navajo, costa 33$ a testa (25$ di guida +8 di permesso). Quando arriviamo c’è una marea di gente e gran confusione. Le persone già prenotate hanno un ritardo di oltre due ore per entrare all’interno del canyon a causa brutto tempo. Per noi sembra non ci sia posto prima delle 17, forse troppo tardi per la luce. Le compagnie che gestiscono l’ingresso sono due e dopo due ore di tira e molla tra una e l’altra, alle 15 riusciamo ad entrare. Si cammina in fila indiana per un’ora dentro il canyon con pareti dal color ocra, ma i colori cambiano a seconda dell’esposizione al sole, un vero spettacolo. Molto, molto bello. Anche se il caldo sopportato durante l’attesa ci ha veramente demolito.
Finita questa piacevole fatica troviamo un angolo in mezzo alla natura per farci una doccia, prima di concederci un caffè e una pizza da Pizza Hat.

Anche questo villaggio di Page, fondato dai mormoni una cinquantina di anni fa, non offre molto, se non centri commerciali, catene di alberghi e molti locali per mangiare. Non c’è nessun posto dove si possa fare una passeggiata. Tutt’intorno si respira ancora l’aria della colonizzazione e della conquista. 

















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