Alla
Monument Valley eravamo già stati, ma arrivando da sud (Kayenta), mentre non
avevamo visto la strada da nord (da Mexican Hat), un percorso rettilineo in
leggera discesa che dà l’impressione di calarsi all’interno della valle. Eccoci
quindi in fuga dai fulmini e dagli acquazzoni delle Canyolands per arrivare giusto
prima del tramonto alla Monument Valley, per fortuna con un cielo impeccabile.
Alcune miglia prima di arrivare ci fermiamo per fotografare in lontananza le
famose guglie di roccia rossastra che si ergono isolate nella valle. Un’emozione
che si ripete sempre, anche se la si vede più volte. L’area è una riserva
indiana Navajo e sono loro stessi a gestire il parco. Il centro visitatori è
composto da un punto di informazioni, dall’Hotel View e da un campeggio senza
servizi poco distante. Dopo aver ammirato la valle cambiare colore man mano che
si avvicinava la notte, ci fermiamo a mangiare nel ristorante dell’hotel che,
per una decina di dollari a testa, permette di mangiare a buffet una varia
selezione di verdure e una zuppa molto saporita. Ci fermiamo a dormire proprio
lì, vicino all’hotel, in un punto dove si vede la valle semplicemente guardando
fuori dal finestrino; pronti ad alzarci alle prime luci dell’alba per vedere il
sole salire tra le guglie. La città più vicina è Kayenta, a 70 km, solo chi
dorme nella valle ha la fortuna di vedere i primi raggi alle sei del mattino.
Per
colazione andiamo a Kayenta, al Blue Coffee Pot, un locale dove si trovano gli
indiani veri e propri, con i capelli lunghi e la fascia sulla testa,
esattamente come nei film.
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I salti di gioia per la vista della Monument Valley |
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Le guglie viste al tramonto |
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In primo piano due esempi di "hogan" tipiche abitazioni navajo fatte di legno e argilla, ancora in uso |
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I primi raggi di sole ...all'alba |
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Cala la notte sulle mesas (le guglie) |
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La nostra auto...con il letto ancora fatto |
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La prateria alla base delle mesas |
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